Uno dei più geniali progettisti di auto da corsa.
Mauro Forghieri, nato a Modena il 13 Gennaio 1935, si è spento nella notte del 2 Novembre a Modena. Figlio di Reclus, un meccanico tornitore della Ferrari, si era laureato nel 1959 in ingegneria meccanica all’università di Bologna con il progetto di un motore bicilindrico boxer.
Subito dopo la laurea, grazie alle influenze del padre, fu assunto dalla Ferrari ed assegnato al reparto corse insieme al suo coetaneo Gian Paolo Dallara: Mauro si dedicava ai motori e Dallara ai telai. Rispondevano a Carlo Chiti, responsabile del reparto corse.
A fine 1961, con il licenziamento dell’ingegner Chiti e di tecnici come Giotto Bizzarrini e di altri dirigenti ed il passaggio di Dallara alla Maserati, Forghieri si sentì affidare da Ferrari la responsabilità tecnica del reparto corse: doveva occuparsi di Formula 1 e Sport Prototipi (a lui si deve anche lo sviluppo della 250 GTO).
Geniale, ma anche irascibile (sapeva tener testa anche ad Enzo Ferrari stesso) non a caso era soprannominato “Furia” nell’ambiente. Ma era una persona gentile e disponibile, come chi scrive ha potuto verificare personalmente. E sapeva progettare tutto: motori, cambi, telai, aerodinamica. Fra trionfi (John Surtees e Jody Scheckter mondiali nel 1964 e nel 1979), tragedie (le morti in gara di Lorenzo Bandini nel 1967 a Monaco e di Villeneuve in Belgio nel 1982) e situazioni delicate da gestire (il ritiro di Lauda nel Gran Premio del Giappone 1976 col mondiale lasciato a Hunt su McLaren nell’ultima gara) Forghieri ebbe molte geniali intuizioni, dall’alettone montato a Spa nel 1968 sulle “rosse” di F.1 (novità assoluta) alle fortunate 312 T, T2 e T4 di fine Anni ‘70 con cambio trasversale e le 126 con turbocompressore di inizio Anni ‘80.
Sotto la sua guida, la Ferrari ha vinto complessivamente 54 gran premi iridati, 4 titoli mondiali piloti e 7 titoli mondiali costruttori. Ma nel 1984, per alcuni contrasti sorti in seguito alla ristrutturazione della squadra corse decisa dalla Fiat, Forghieri lasciò il reparto corse, dedicandosi alla progettazione di alcuni prototipi come la Ferrari 408 RM nell’ufficio Ricerche e Studi Avanzati a Maranello.
Tre anni dopo Forghieri lasciò la Ferrari e passò come responsabile tecnico e membro del consiglio di amministrazione alla Lamborghini Engineering, dove progettò nel 1989 un motore di F1 per la monoposto Larrousse. Da qui a realizzare un’intera monoposto il passo è breve e nel 1991 nacque il Modena Team che dopo un buon inizio finì la stagione in modo deludente.
Nel 1992 Forghieri divenne il direttore tecnico della Bugatti, che lasciò due anni dopo (anno in cui sarà sentito dai magistrati inquirenti come testimone al processo per la tragica morte di Ayrton Senna a Imola) per fondare, insieme a Franco Antoniazzi e Sergio Lugli, la Oral Engineering Group, una società di progettazione meccanica di cui seguì le attività e di cui si ricorda, ad esempio, la commessa per la realizzazione del motore aspirato di Formula 1 della BMW.
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